Spesso sono solo un’infiammazione, ma le cause possono essere molte e diverse. per questo meglio non sottovalutare.
Tutti noi (le donne quanto gli uomini, i giovani come i meno giovani) siamo soliti scrutare la nostra immagine riflessa nello specchio per controllare se ci sono o meno novità: un’inedita rughetta sulla fronte, un brufolo sul naso, un herpes spuntato a deturparci il sorriso per qualche giorno e così via.

Questa banale caccia alle imperfezioni può essere molto utile, perché mentre ci esaminiamo possiamo imbatterci in neoformazioni da non sottovalutare, come, ad esempio, le tumefazioni del collo (ovvero rigonfiamenti più o meno estesi nella zona tra la testa e il torace, detti anche comunemente “noduli”).
Di primo acchito è naturale allarmarsi e porsi domande in un’escalation di angoscia. “Ma cos’è questo bozzo? Ieri era già qui? E adesso cosa faccio? Corro dal dottore? È contagioso? È tornata la peste bubbonica? Non sarà mica un tumore maligno?”

TANTE CAUSE: INFEZIONI, NODULI TIROIDEI FINO A FORME TUMORALI
Farsi prendere dal panico, come in ogni situazione, è sbagliato e controproducente anche perché, fortunatamente, nella maggior parte dei casi una tumefazione del collo non è nulla di grave. Quasi sempre si tratta di un linfonodo infiammato che ha reagito a un’infezione recente (ad esempio per un problema odontoiatrico o una tonsillite comune). Altre volte ci si può trovare di fronte a un nodulo tiroideo, diffusissimo, o a una formazione di calcoli in una delle ghiandole salivari (cioè l’aggregazione di cristalli di calcio normalmente secreti dalla saliva che possono depositarsi a causa di anomalie dei dotti salivari, infezioni della bocca, disidratazione), oppure, in alcuni casi, a una patologia congenita (come la cisti laterale del collo o del dotto tireoglosso). Purtroppo, però, va detto che tali tumefazioni possono anche essere metastasi di tumori nati in altre sedi, oppure possono essere spie di patologie serie come il linfoma (un tumore dei linfonodi). Per questo motivo le tumefazioni del collo non vanno mai sottovalutate!

SE DURANO PIÙ DI TRE SETTIMANE, MEGLIO CONTROLLARLE!
Una buona regola prevede, se questi noduli persistono per un periodo superiore alle tre settimane, di rivolgersi al medico di base che potrà indirizzarci dallo specialista (solitamente viene richiesta una visita dall’otorinolaringoiatra), che prescriverà tutte le indagini per la formulazione di una corretta diagnosi. Ciò che bisogna assolutamente evitare, nel caso delle tumefazioni del collo come in generale nella scoperta di noduli in altre zone del corpo, è la medicina “fai da te”. Il compito dei “non addetti ai lavori” è quello di controllare il proprio corpo e notare se ci sono variazioni e trasformazioni, non quello di fare autodiagnosi. L’improvvisazione può costare cara ed è bene sempre rivolgersi ai professionisti: il medico di famiglia è il primo a cui rivolgersi, anche per ridurre lo stato d’ansia provocato dalla scoperta di “qualcosa di nuovo nel collo”.

ECOGRAFIA E TC? SOLO IN CASI PARTICOLARI
I sintomi dovuti alla presenza di un nodulo sono frequentemente legati alla presenza della massa stessa: ad esempio, sensazione di ingombro e difficoltà nella deglutizione. A questi spesso si associano i sintomi tipici dell’infezione (dolore, calore, rossore e febbre). Altre volte, invece, i noduli sono assolutamente asintomatici. Nella maggior parte dei casi, gli esami del sangue prescritti dal medico sono sufficienti a stabilire una diagnosi; solo in alcuni casi specifici sarà necessario eseguire esami più approfonditi e invasivi come l’ecografia, la TC, la risonanza magnetica nucleare, l’agobiopsia (ovvero il prelievo di un campione di tessuto con un ago cavo) o la biopsia chirurgica del nodulo.

DIVERSE CAUSE, DIVERSE TERAPIE
Non esiste una cura che vada bene per qualsiasi nodulo del collo. Dipende dalla natura della tumefazione. Nel caso di processi infiammatori, i più frequenti, è indicata una terapia antinfiammatoria da sola o in associazione con antibiotici (solo però se prescritti dal medico). In caso di noduli dubbi può essere utile sottoporli a un agoaspirato, metodica minimamente invasiva che consente il prelievo di alcune cellule contenute nel nodulo per poterle analizzare e ottenere informazioni precise sulla loro natura.

SE SI FORMANO SULLA TIROIDE
I noduli tiroidei (singoli o multipli) sono tra le patologie del sistema endocrino (ovvero sistema ormonale) più frequenti e raramente sono di natura tumorale. La neoplasia alla tiroide, infatti, è estremamente rara e rappresenta lo 0,7% dei tumori nel sesso femminile e lo 0,2% nel sesso maschile. Più frequentemente si tratta di un adenoma tiroideo (più comunemente detto gozzo), una cisti, una tiroidite o un’emorragia intratiroidea. Le forme cistiche e il gozzo colloido-cistico vengono solitamente diagnosticate in base al quadro clinico ed ecotomografico (un metodo di indagine clinica con ultrasuoni). L’emorragia intratiroidea si differenzia per la rapida comparsa della tumefazione e la sua regressione spontanea. La tiroidite (cioè infiammazione della tiroide) è in genere dolente e accompagnata dai segni generali dell’infiammazione.

a cura del DOTT. TOMMASO SAVIO
Specialista in Chirurgia
- REFERENTE ENDOCRINOCHIRURGIA E CHIRURGIA DELLA MAMMELLA UNITÀ CHIRURGIA GENERALE E ONCOLOGICA POLICLINICO SAN MARCO ZINGONIA -