Gli incidenti domestici rappresentano una delle prime cause di morte tra i bambini. Nella maggior parte dei casi si possono prevenire. Traumi e assunzione accidentale di sostanze nocive (detersivi, farmaci etc.), ingestione di oggetti, folgorazioni, ustioni, cadute. Oltre la metà di tutti gli incidenti ai bambini accadono tra le pareti domestiche. L'età più a rischio, in particolare, è quella tra i due e i tre anni, anche se i pericoli iniziano già quando i bambini gattonano o cominciano a utilizzare oggetti.

Una finestra aperta, un fornello acceso, la bottiglia del detersivo lasciata a portata di mano: sono piccole disattenzioni che possono avere conseguenze drammatiche. I bambini vedono il mondo con occhi diversi dagli adulti. A differenza dei "grandi," non sanno ancora riconoscere rischi e pericoli. E così, molte cose del tutto scontate per un adulto, possono rivelarsi anche fatali per i più piccoli. Il 90% degli incidenti potrebbe essere evitato con adeguati interventi di prevenzione da parte dei genitori che spesso, inconsapevolmente, sottovalutano i rischi che possono nascondersi in casa. Ma quali sono i più comuni? E come prevenirli? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Erminia Ferrari, pediatra e medico di medicina generale.

Dottoressa Ferrari, quali sono i pericoli più frequenti a cui le mamme di solito non pensano?
In una rapida carrellata la corrente elettrica, fuoco e gas, armadietti che contengono farmaci o detersivi, posate e bicchieri di vetro, televisori, elettrodomestici, spigoli, stufe a pellet, ferri da stiro, piccoli oggetti, determinati giocattoli, animali domestici.

Partiamo dalla corrente elettrica, come si possono prevenire rischi?
Oggigiorno, con i nuovi impianti elettrici, la corrente elettrica non rappresenta più un pericolo gravissimo, grazie ai salvavita, ormai installati in quasi tutte le case. Tuttavia è sempre consigliabile fino ai 2-3 anni tappare le prese alla portata del piccolo, in modo che non possa introdurre oggetti appuntiti.

E quelli derivanti da fuoco e gas?
Immaginiamo una situazione in cui la mamma prepari il tè per la merenda, lo appoggi sul tavolo, il bambino (che è curioso e velocissimo) prende la tazza e se lo rovescia addosso. Il danno può essere da una banale scottatura a un'ustione anche di terzo grado. Bisogna stare molto attenti anche quando i bambini girano intorno mentre si sta cucinando. In tutte queste situazioni è opportuno mettere in sicurezza il bambino (nel seggiolone, box o passeggino). Sempre legate al pericolo di scottature sono le stufe, i ferri da stiro e, per chi fuma, gli accendini lasciati in giro. Attenzione poi agli armadietti o cassetti che contengono farmaci o detersivi. I bambini possono con una discreta facilità trovare sedie o altri punti d'appoggio da utilizzare per arrampicarsi. Qui il rischio è duplice: quello della caduta nella "scalata" e quello del "raggiungimento dell'obbiettivo" con conseguente assunzione di veleni. Un altro capitolo importante è l'ingestione di oggetti che può provocare occlusioni intestinali qualora non vengano espulsi con velocità (entro 24-48 ore). Si tratta di un'evenienza comune soprattutto intorno ai 6 mesi, quando il mezzo che i bimbi usano per entrare in contatto con il mondo è la bocca. Quando poi crescono e vogliono guadagnarsi la loro autonomia, ad esempio mangiando da soli, bisogna ricordare che forchetta e coltello sono armi potenziali. È bene non lasciarli mai incustoditi. Inoltre attenzione ai bicchieri di vetro: sono morsicabili. È preferibile usare bicchieri, piatti e posate di plastica. Sempre nei primi anni di vita i bambini sperimentano movimenti del corpo, iniziano a piroettare attorno a se stessi, saltano, si arrampicano e facilmente perdono equilibrio; se si trovano vicino oggetti contundenti il rischio di farsi male è notevole. Le bambine potrebbero essere attratte da profumi della mamma: se vengono spruzzati negli occhi creano danni permanenti alla cornea oltre a eventuali allergie. Un ultimo aspetto a cui prestare attenzione è quello degli animali domestici: i bambini spesso li usano come oggetti per giocare, ma soprattutto i gatti, gli uccelli o i cani di tipologia aggressiva possono avere reazioni imprevedibili.

A che età acquisiscono il senso del pericolo?
L'età in cui i bambini si rendono conto del pericolo è soggettiva: di solito intorno ai 3-4 anni. Il genitore deve sapere che la cosa più importante è spiegare i pericoli ai bambini anche se sono molto piccoli, perché comunque sono intelligenti: si può far comprendere che una cosa scotta ad esempio avvicinandoli alla fonte di calore. Nei bambini piccoli funziona il meccanismo stimolo-risposta, reagiscono immediatamente con azioni di difesa, l'elaborazione poi arriva poco a poco. Diverso è il caso (fortunatamente con una percentuale di incidenza molto ridotta) dei bambini che non maturano mai questo senso del pericolo: hanno uno spiccato senso della sfida e pensano di riuscire a controllare ogni situazione.

Qualche consiglio pratico, stanza per stanza
BAGNO
• Non lasciate i bambini da soli nella vasca; per il pericolo di annegamento bastano 5 cm d'acqua.
• Utilizzate tappetini antisdrucciolo in vasca da bagno e protezioni antiurto sulle rubinetterie.
• Tenete fuori della portata dei bambini oggetti taglienti come forbici, lime e lamette da barba.
CUCINA
• Staccate sempre la spina dalla presa di corrente dei piccoli elettrodomestici dopo l'utilizzo.
• Utilizzate i fornelli più interni e pentole pesanti con il manico girato verso il muro.
• Evitate tovaglie che pendono abbondantemente dal tavolo.
• Conservate i prodotti in confezioni riconoscibili e dotate di chiusura di sicurezza.
• Non travasate sostanze tossiche in contenitori alimentari.
CAMERA DA LETTO
• Evitate scaffalature non fissate al muro e non mettete sedie vicino alle finestre.
• Dotate i letti (soprattutto quelli a castello) di barre laterali contro la caduta.
IN TUTTA LA CASA
• Non lasciate a portata di bambino monete, bottoni, caramelle, batterie, penne e altri oggetti di piccole dimensioni che potrebbe accidentalmente ingerire.
• Ricoprite gli spigoli dei mobili con paracolpi.

a cura di Elena Buonanno
con la collaborazione della DOTT.SSA ERMINIA FERRARI
Esperta in Omeopatia Pediatrica