È una delle principali cause per cui si porta il gatto dal veterinario. Si manifesta in genere con difficoltà urinarie. Parliamo della Fludt, sigla inglese che indica una serie di patologie delle basse vie urinarie con cause diverse (calcoli vescicali, infezioni, cistiti, etc.) ma con lo stesso esito finale, cioè l'ostruzione dell'uretra, il canale che unisce la vescica con l'esterno. «Questa condizione, non permettendo al gatto di urinare, lo porta in breve tempo a una condizione di insufficienza renale acuta (blocco renale) dall'esito fatale» osserva il dottor Stefano Cattaneo, medico veterinario. «Si tratta di una patologia subdola. Per questo è importante conoscerla meglio, in modo che possa essere identificata precocemente evitando così al nostro amico inutili rischi».

Dottor Cattaneo, ci sono gatti maggiormente a rischio?
In genere colpisce i maschi castrati sedentari, che vivono in casa e mangiano cibi secchi. Questi gatti, infatti, sono più soggetti al sovrappeso, condizione che può favorire un non completo svuotamento della vescica. Anche le femmine soffrono di infiammazioni della vescica e dell'uretra, ma avendo l'uretra più grande, più raramente degenerano in ostruzione.

In che modo di manifesta?
Essendo una patologia legata a una condizione di infiammazione della vescica (cistite) e/o dell'uretra (uretrite), in genere provoca disturbi della minzione: aumento della frequenza con emissione di piccole quantità di urina, difficoltà e dolore, spesso presenza di sangue nell'urina e un eccessivo leccamento delle parti "intime". A volte il gatto "disimpara" a utilizzare la lettiera e inizia a urinare in giro per casa. Finché i sintomi sono legati a disturbi della minzione non c'è pericolo di vita, ma è comunque bene portarlo dal veterinario. Diventa invece un'urgenza se non riesce più a urinare. I campanelli d'allarme sono evidenti: tentativi di urinare senza esito (posizione raccolta, muscoli tesi, schiena arcuata, miagolii di dolore), stato di agitazione, tendenza a nascondersi, rifiuto del cibo, addome rigonfio e dolente.

Come può intervenire il veterinario?
Nella fase di emergenza disostruisce l'uretra e sottopone l'animale a un'adeguata fluidoterapia (con flebo). Successivamente bisogna identificare la causa con un esame del sangue, delle urine e soprattutto un'indagine radiografica ed ecografia. Fortunatamente nella maggior parte dei casi l'insufficienza renale è reversibile. Nei casi più gravi, invece, è necessaria un'uretrostomia, intervento chirurgico col quale si crea un'apertura permanente dell'uretra.

Ma quali sono le possibili cause?
Un tempo la causa principale era la presenza di cristalli e di calcoli, in particolare di struvite (fosfato magnesiaco), ma l'incidenza si è notevolmente ridotta (circa il 15% dei casi) grazie ad alimenti con un minor contenuto in magnesio e leggermente acidificanti (il calcolo di struvite si forma a pH basico). Oggi la causa più comune è la cistite interstiziale dovuta alla presenza di sostanze irritanti nell'urina, ma soprattutto allo stress che causa spasmo (contrazione improvvisa e incontrollabile) uretrale. Spesso i proprietari non riescono a credere che il gatto sia sotto stress. Eppure, anche se con difficoltà, si riesce a risalire alla fonte di stress (lavori in casa, nascita di un figlio, cambio del tipo di lettiera etc.). Più rare, e in genere nel gatto anziano, sono le infezioni batteriche (circa il 2%).

Come si può prevenire?
Innanzitutto riducendo lo stress con alcuni accorgimenti. In particolare:
• posizionare la lettiera in un luogo tranquillo, usare lettiere grandi, se ci sono più gatti conviventi disporre di un numero adeguato di lettiere (una e mezza per ognuno), pulire giornalmente la lettiera, valutare con attenzione il cambio del tipo di sabbia (la maggior parte preferisce le sabbie agglomeranti);
•arricchire l'ambiente del gatto, giocare con lui, evitare i conflitti con altri gatti e persone, aumentare gli spazi in verticale (ai gatti piace stare in alto), eventualmente usare feromoni che sono calmanti; se c'è la possibilità lasciarlo uscire all'aperto.
Anche la dieta è importante. Bisogna evitare il sovrappeso e prediligere diete con basso contenuto di magnesio e leggermente acidificanti. In presenza di calcolosi o cristalluria va prescritta una dieta specifica a seconda dei calcoli riscontrati. Inoltre è preferibile una dieta umida, perché garantisce un miglior apporto di acqua, stimolando la diuresi e l'eliminazione delle sostanze irritanti presenti nell'urina. In alternativa è necessario stimolarlo a bere, lasciandogli a disposizione sempre acqua fresca o ancora meglio corrente (esistono fontanelle per gatti). Recentemente è entrata in commercio anche una dieta con un alto contenuto di triptofano che ha un'azione calmante e quindi agisce indirettamente sullo stress.

a cura di MARIA CASTELLANO
Con la collaborazione del DOTT. STEFANO CATTANEO
Specialista in Sanità Pubblica Veterinaria
- PRESSO L'AMBULATORIO VETERINARIO CITTA' DI ALBINO -